Ritratto
Guardo tramonti
che avvolgono il cielo
e vite vissute nel silenzio.
Mani nodose hanno visto
tramonti di fatica
e adesso mute e inerti
se ne stanno abbarbicate
a un bastone nodoso.
Vivi nel ricordo di gioventù,
dedita a strappare
frutti fecondi
all’avarizia della madre terra,
ti ascolto vecchio mio,
nei tuoi racconti
mille volte uditi
e sento il tuo semplice cuore
fugare per un attimo
la sua consueta tristezza….
Cala la palpebra
nell’inerzia delle ore
sempre uguali,
nella monotonia
dei passi vacillanti
e il bianco capo reclini
nel perenne silenzio
delle tue stanche orecchie.
-Maria Cavallaro-
Maria ha perso il suo Papà ed ha scritto questi versi. Vi si legge tutta la tristezza e il dolore , lo ricorda come era negli ultimi
tempi stanco e con il cuore legato ai vecchi ricordi, a quello che era stata la sua vita, alla donna con cui aveva condiviso le
gioie e i dolori. E’ un bellissimo ritratto del padre, un ritratto che resterà appeso nel suo cuore. I genitori ci danno la vita, ci
amano e si sacrificano per noi e noi non vorremmo mai distaccarci da loro……..ma arriva il tempo e non possiamo fare altro
che dire una preghiera e tenere accesa una luce…perchè loro la vedano da lassù….
grazie Tina ti abbraccio forte, Maria